L’amiodarone è un antiaritmico associato a effetti collaterali polmonari, tra cui la pneumopatia interstiziale. Questa condizione può manifestarsi con tosse, dispnea e opacità radiologiche diffuse. Il rischio aumenta con l’età, dosaggi elevati e terapie prolungate. La diagnosi si basa su imaging toracico, funzionalità respiratoria e esclusione di altre cause. Il monitoraggio regolare e l’educazione del …
Introduzione
L’amiodarone è uno degli antiaritmici più utilizzati per il trattamento di aritmie ventricolari e sopraventricolari. Tuttavia, il suo impiego prolungato può comportare effetti collaterali significativi, tra cui la pneumopatia da amiodarone (TPA), una condizione potenzialmente grave che merita attenzione clinica e divulgativa.
Cos’è la pneumopatia da amiodarone?
La pneumopatia da amiodarone è una forma di tossicità polmonare indotta dal farmaco, caratterizzata da infiammazione e fibrosi del parenchima polmonare. Può manifestarsi con sintomi subdoli come dispnea progressiva, tosse secca, febbricola e, nei casi più severi, insufficienza respiratoria acuta.
Meccanismi patogenetici della Pneumopatia da Amiodarone
L’amiodarone ha una farmacocinetica peculiare:
- Volume di distribuzione elevato (~5000 L)
- Accumulo nei tessuti ricchi di lipidi, come polmoni e fegato
- Emivita lunghissima (19–53 giorni)
Queste caratteristiche favoriscono un accumulo progressivo nel parenchima polmonare, con effetti citotossici diretti e indiretti. Il farmaco può indurre stress ossidativo, attivazione dei macrofagi e rilascio di citochine pro-infiammatorie, contribuendo alla fibrosi interstiziale
Pneumopatia da Amiodarone: i Fattori di rischio
I pazienti più vulnerabili includono:
- Età > 60 anni
- Preesistenti patologie polmonari (es. BPCO)
- Terapie ad alto dosaggio o prolungate
- Interazioni farmacologiche (es. con farmaci che causano “torsade de pointes”)
Pneumopatia da Amiodarone: Diagnosi e monitoraggio
La diagnosi della pneumopatia da Amiodarone si basa su:
- Anamnesi farmacologica
- Radiografia toracica e TC ad alta risoluzione
- Funzionalità respiratoria (DLCO ridotta)
- Esclusione di altre cause (infezioni, neoplasie)
Il monitoraggio regolare con spirometria, DLCO e imaging è raccomandato nei pazienti in terapia cronica.
Pneumopatia da Amiodarone: Prevenzione e gestione
Per ridurre il rischio di Pneumopatia da Amiodarone (TPA):
- Utilizzare la dose minima efficace
- Monitorare funzione polmonare ogni 6–12 mesi
- Educare il paziente a segnalare sintomi respiratori precoci
- In caso di sospetta TPA, sospendere il farmaco e valutare terapia corticosteroidea
Implicazioni medico-legali
La pneumopatia da amiodarone è riconosciuta come evento avverso prevenibile. La giurisprudenza ha evidenziato responsabilità mediche in caso di mancato monitoraggio o ritardo diagnostico, sottolineando l’importanza del principio “primum non nocere”.
Conclusioni
La pneumopatia da amiodarone è una complicanza rara ma potenzialmente grave, che richiede attenzione clinica costante.
Il monitoraggio respiratorio e l’educazione del paziente sono strumenti fondamentali per una terapia sicura.
Riconoscere precocemente i sintomi e intervenire tempestivamente può prevenire danni irreversibili.
Una gestione multidisciplinare migliora la prognosi e riduce i rischi medico-legali.
L’equilibrio tra efficacia antiaritmica e sicurezza polmonare è possibile con un approccio consapevole e personalizzato.
Fonti
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Dott. Giulio Maresca
Medico Chirurgo
Pneumologo - Specialista in Medicina Interna







